COLORE, COMPLESSITÀ E STRUTTURA – I VINI ROSSI DELLA CANTINA TRALCI DI VITA.
Siete pronti per un nuovo articolo, dove vedrete soddisfatte molte delle vostre curiosità ? Continuate a seguirci sul nostro blog per essere calati nell’atmosfera della nostra azienda e vivere lo spirito che ci anima ogni giorno nel nostro lavoro.
Il mese scorso abbiamo approfondito il tema della vinificazione in bianco e di come questa fase del processo produttivo si svolge in una realtà come la nostra. È importante precisare che le varietà a bacca bianca di cui disponiamo nei nostri vigneti sono destinate soltanto a questo tipo di vinificazione.
Oggi vorremmo completare il capitolo relativo alla vinificazione, trattando il tema della vinificazione in rosso, che si differenzia dalla vinificazione in bianco per la presenza di una fase aggiuntiva.
In questo caso le uve, che per una nostra scelta aziendale sono esclusivamente a bacca nera, dopo la raccolta vengono private del raspo in un macchinario chiamato diraspatrice.
Il mosto così ottenuto, costituito dalla sua fase liquida più quella solida (bucce + vinaccioli), inizia la fermentazione e dà il via alla fase chiave di questo processo – la macerazione. Le bucce formano un cappello soprastante al mosto, che rompiamo manualmente con l’aiuto di un bastone di legno. Questo procedimento, ripetuto 3 volte al giorno per un periodo di circa 15 giorni, ha la funzioni di arieggiare la massa e di andare a estrarre sostanze coloranti, precursori aromatici e tannini, che daranno intensità e complessità ai nostri rossi.
Al termine di questa fase, il pigiato viene convogliato in una pressa a polmone, per la cosiddetta sgrondatura, momento in cui viene effettuata la separazione tra fase solida e fase liquida del mosto.
A questo punto il mosto conclude la sua fase di fermentazione, fino a raggiungere un residuo zuccherino prossimo allo zero.
I vini dell’annata 2021, caratterizzata da un’estate particolarmente calda, sono stati prodotti a partire da grappoli di uva con concentrazione zuccherina elevata e hanno concluso con difficoltà la fermentazione alcolica, che si è protratta a lungo e fino all’arrivo dei primi freddi. Siamo, quindi, dovuti ricorrere al riscaldamento dei locali della cantina, con la sistemazione di stufe tra le vasche di vinificazione.
Nei vini rossi, inoltre, si ricerca il completamento di un altro processo, sempre grazie a un attento controllo della temperatura. Quest’ultimo, mediato non dai lieviti, ma da batteri, prende il nome di fermentazione malo-lattica e ha la funzione di convertire una molecola di acido malico, presente già a livello di acino di uva, in acido lattico e anidride carbonica. In questo modo si ottiene la trasformazione di un acido a maggior carica in uno a minor carica e il conseguente perfezionamento del prodotto, che non sarà sbilanciato verso le sue note dure e risulterà così ammorbidito. I sentori caratteristici rimanderanno al mondo dei latticini e dei prodotti caseari.
Alcuni dei nostri vini, al termine della fermentazione alcolica, eseguono un periodo di affinamento in botti di legno di secondo ripasso, per sviluppare i sentori terziari caratteristici e raggiungere la loro maturità . I tannini delle botti, essendo queste di vecchia data, non saranno preponderanti nel prodotto, che potrà esprimersi nel modo migliore nella sua tipicità .
Possiamo già vantare, pur essendo noi una giovane azienda, riserve di 3 anni di invecchiamento! Saranno imbottigliate nelle prossime settimane e cominceremo a proporle a partire dal prossimo inverno, dopo una sosta di sei mesi in bottiglia. Vi invitiamo a tenere monitorata la situazione, perché si tratta di un’edizione limitata e di grande pregio, che non potete assolutamente farvi scappare!
Ora, come anche nell’articolo precedente, diamo uno sguardo insieme a 3 vini rossi della nostra proposta. Per gli altri, se siete interessati a scoprirne di più, vi consigliamo di venirci a trovare direttamente in azienda. Saremmo proprio contenti di incontrarvi e di rispondere alle vostre domande.
Cominciamo dal NOSTALGICO – uve di Cabernet 100%. È un prodotto a cui siamo particolarmente affezionati, perché ci riporta al ricordo degli amati nonni, che vinificavano nelle loro case, con l’aiuto di pochissimi strumenti. Quando degustiamo un calice di questo vino, siamo assaliti da una sensazione di profonda, ma al tempo stesso piacevole, nostalgia. É quel vino che con i suoi sentori autentici e la sua semplicità ci fa calare nelle vendemmie del passato e ci fa percepire la piacevole soddisfazione di calpestare a piedi nudi gli acini nel tino. È un vino che ha il potere di evocare immagini di serena convivialità in famiglia!
I profumi richiamanoalla campagna e al mondo vegetale – peperone verde, fieno -; alle spezie – chiodi di garofano, cannella – e ai piccoli frutti aciduli – ribes.
Il tannino di questo vino è percepibile, ma vellutato. Motivo per cui riteniamo che le ricette con cui possa abbinarsi meglio sono primi piatti a base di carni bianche – agnolotti ripieni, tagliatelle al ragù o, in alternativa, secondi piatti con un’impronta delicata, come, per esempio, un filetto di maiale al pepe verde.
Per quanto riguarda il FOCOSO – uve di Schioppettino 100%, abbiamo una bella storia da raccontare.
Quale nome potrebbe essere più azzeccato di questo? Avete presente il vino che degustereste volentieri intorno a un falò sulla spiaggia? Magari in un momento dolce e romantico? Già al primissimo sorso dà calore e riscalda con raffinatezza, grazie a note speziate e piccanti inconfondibili. Con questo prodotto una bella figura è assicurata!
Il suo colore non è mai particolarmente intenso, perché la pianta produce grappoli di grandi dimensioni. Se al momento dell’invaiatura non eseguissimo un attento diradamento di questi e il taglio dell’ala e della punta in quelli selezionati, il vino prodotto potrebbe risultare addirittura rosato.
La buccia dell’acino dell’uva dello Schioppettino ha una particolarità e contiene il pecursore aromatico di una molecola che svilupperà , in fermentazione, il caratteristico sentore di pepe.
Cosa sprigionerà , quindi, un calice di Focoso? Un profumo dolce, che richiama al petalo della rosa, odore di spezie – pepe in particolare e sentori di piccoli frutti rossi – mora di gelso soprattutto, a cui si aggiunge la nota balsamica fresca della resina di pino.
Questo vino fa un affinamento di 8 mesi in tonneau di rovere, motivo per cui si percepiscono anche i sentori che si sviluppano con la sosta in legno – aromi di tostatura (caffè) e affumicato (tabacco).
Con questo vino possiamo addirittura osare con un gustoso piatto di seppie in umido, rigorosamente accompagnate da polenta o con una zuppa di pesce fresco. Che ne dite di un piatto di Boreto con vista sulla laguna di Grado? Provate e ci saprete dire!
Concludiamo questa presentazione con il RISOLUTO – uve di Refosco 100%. È il vino più stratturato della nostra attuale proposta e con l’affinamento più lungo: un anno in botti di rovere francese.
Il nome scelto deriva dalla decisione con cui si esprime, sia nella complessità degli aromi, che nella robustezza della struttura, pur mantenendo classe ed eleganza. È un vino da meditazione, da degustare quando si cerca la giusta ispirazione o ci si rilassa con la lettura di un buon libro.
Al naso sprigiona profumi che richiamano al sottobosco – terra bagnata, lamponi, fragole – ; ai sentori tipici della malolattica – panna, burro – e dell’affinamento in barrique – cacao, vaniglia. In questo vino si percepisce il sentore etereo un po’ pungente, caratteristico dei vini invecchiati. Tutti questi aromi coesistono in un perfetto equilibrio, dove nessun sentore prevale su un altro.
A questo vino accompagnerei ricette più articolate: una bistecca di equino cotta al sangue, piuttosto che un gulash di selvaggina o una selezione di formaggi erborinati.
Spero siate stati catturati dalla presentazione di questi vini e che vogliate sperimentarli a casa con le vostre ricette, riuscendo a cogliere tutte le emozioni che abbiamo cercato di trasmettere con la stesura di questo articolo.
Se avete piacere di venire a trovarci, non dovete fare altro che contattarci per prenotare la vostra visita.
Alla prossima.
Maria Chiara
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